Anagni/Aprilia – Sequestrati due depositi con materiale (soprattutto scolastico) contraffatto. Due denunce

ANAGNI/APRILIA – 04 OTT – Due depositi clandestini di merce contraffatta e non sicura, soprattutto materiale scolastico, sono stati individuati ad Aprilia e Anagni dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che hanno sventato, complessivamente, l’immissione sul mercato di 830.000 articoli considerati pericolosi per la salute dei consumatori  destinati al mercato.

L’operazione dei finanzieri si inserisce in un’opera di prevenzione  contro il traffico illecito di prodotti di cartolibreria in occasione della riapertura delle scuole.

Le attenzioni sono state incentrate sui punti vendita e sui trasporti di questi materiali. Proprio durante un controllo su strada è stato fermato un automezzo diretto verso un negozio del centro storico di Roma. In questo caso i Finanzieri hanno sequestrato oltre 20.000 pezzi tra matite, penne, gomme, quaderni, astucci, temperamatite e tubetti di colla, privi del marchio di Conformità Europea.

Risalendo al luogo di partenza della merce le Fiamme Gialle sono giunte a un deposito clandestino di  Anagni, dove sono stati rinvenuti ulteriori 5.500 accessori con i marchi contraffatti “All Star CV”, “Marvell” e “Device of mustache”, nonché 86.500 articoli di cartoleria non conformi al “Codice del Consumo”; per lo più pennarelli ed evidenziatori.

Nella rete dei controlli è finita anche un’altra società operante nel settore, nei cui locali, ubicati nel quartiere Ostiense a Roma, i finanzieri hanno rinvenuto circa 600.000 articoli contraffatti (cartucce per stampanti, carica-batterie e accessori vari per tablet e cellulari). Anche in questo caso è stato ricostruito il canale distributivo, individuando un deposito nella zona industriale di Aprilia, al cui interno erano stoccati altri 120.000 pezzi pericolosi per la salute degli acquirenti.

Tutta la merce sequestrata, se venduta, avrebbe potuto fruttare ai responsabili dell’attività illecita ricavi per oltre un milione di euro. Due persone di nazionalità cinese sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Roma per ricettazione, frode in commercio e introduzione e vendita di prodotti con marchi falsi, oltre che segnalate in via amministrativa per la violazione “Codice del Consumo”.