Lazio – Siccità, dopo lo stato di calamità ecco le prime turnazioni in Ciociaria

Lo stato di calamità naturale richiesto da Nicola Zingaretti per la Regione Lazio vuol dire tutto e vuol dire niente. Di fatto, dichiarando la calamità da qui al prossimo 30 novembre, il Presidente ha preso atto della difficoltà della situazione, sottolineando che per prendere contromisure ci sarà bisogno di misure straordinarie. Allo stesso tempo viene chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di emergenza, con tutte le procedure che ne conseguiranno in base all’evoluzione della situazione.

            Interventi immediati, quindi, non ce ne sono. Anche perché è molto complicato scegliere come intervenire. I singoli comuni possono emettere ordinanze ad hoc, ma la gran parte delle azioni sono da mettere in campo con il buon senso, evitando gli sprechi. In Ciociaria le turnazioni sono attive in ventire comuni, dove in base agli impianti sono state programmate chiusure per lo più notturne. Almeno un’altra ventina di comuni stanno subendo un abbassamento di pressione e la situazione dovrebbe coinvolgere tra 20 e 25 mila cittadini ciociari.

            Guardando la mappa pubblicata dal gestore idrico risulta evidente come sia Arpino una delle città più colpite, con diverse zone interessate, così come Fiuggi, Ceccano, Ceprano, Alatri, Supino e Boville Ernica. Altri territori coinvolti a Veroli, Piglio, Vico Nel Lazio, Sgurgola, Morolo, una parte di Frosinone, Pastena, Alvito, Monte San Giovanni Campano, Fontana Liri e Patrica, Fumone, Arce, Rocca d’Arce, Torre Cajetani e Trivigliano. Per tutte le informazioni sugli orari di apertura e chiusura dell’acqua in questi comuni e per essere aggiornati, basta cercare su google “Turnazioni Acea Ato5” e si aprirà una mappa sul sito del gestore idrico.

            Grave è – secondo Anbi – la situazione nel territorio dei Castelli Romani, dove i due laghi vulcanici, non avendo immissari naturali, dipendono principalmente dalle piogge, calate localmente di oltre il 75%, segnando il dato peggiore da inizio secolo. Proprio nel territorio dei Colli Albani, alimentato dagli acquedotti Simbrivio e Doganella, circa 180000 persone rischiano turnazioni idriche.

            Si prevede che nel Viterbese, prossimamente, saranno  14 comuni e 60.000 abitanti ad avere problemi di approvvigionamento  potabile, così come potrebbero essere 70.000 in provincia di Rieti. In linea con questo trend negativo è anche la provincia di Roma, dove attualmente la pressione idrica è stata ridotta nelle condutture di 5 comuni. Sul fronte dei fiumi continuano a calare vistosamente i livelli: l’Aniene ha portata dimezzata, il Tevere è ai livelli minimi in anni recenti, il Sacco è sempre più a secco. Marcato è il calo di precipitazioni sul Lazio: si registra un calo di quasi il 100% delle piogge a Maggio sull’Agro Pontino.