Inizia il mese di novembre nel peggiore dei modi, per il mondo del lavoro in provincia di Frosinone. Dopo la fine del contratto al 31 ottobe, via ai primi 80 tagli nello stabilimento Novo Nordisk di Anagni. Dopo la decisione di sospendere la produzione del farmaco per la cura dell’obesità, è iniziato lo sfoltimento degli organici e l’azienda ha annunciato che non rinnoverà gli 80 contratti di somministrazione. Una scelta in netto contrasto con il piano di espansione industriale annunciato circa un anno fa che doveva essere finanziato con 2,5 miliardi e ritenuto ‘strategico’ dal Governo italiano.
In serata i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e le Rsu hanno espresso forte preoccupazione: “Non basta affermare che non saranno aperte procedure collettive di licenziamento – è stato il loro commento -. È necessario che la società fornisca chiarezza, comunicando con trasparenza quando riprenderà pienamente la produzione e quali saranno gli effetti dell’annunciata revisione del piano degli investimenti sul futuro dello stabilimento di Anagni”.
I sindacati hanno chiesto al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, nella sua veste di Commissario governativo per l’attuazione dell’investimento Novo Nordisk, un nuovo intervento nei confronti dell’azienda.





