Cassino – Il sindaco Salera in Giappone portatore di pace ad 80 anni dalla bomba atomica

Cassino e Montecassino, Hiroshima e Nagasaki. Città lontane per geografia, cultura e storia, ma unite da un destino tragico che ha scolpito la loro identità: essere state annientate dalla guerra e avere scelto di rinascere nel segno della pace.
Nel 1944 Cassino e la sua Abbazia, culla della spiritualità benedettina, furono rase al suolo dai bombarda-menti alleati. Un anno dopo, nel 1945, Hiroshima e Nagasaki furono cancellate dalle bombe atomiche. In en-trambi i casi, la distruzione non ha avuto l’ultima parola.
È proprio questo filo invisibile fatto di dolore condiviso e speranza ritrovata che oggi unisce Cassino al Giap-pone.
Cassino rappresentata dal suo sindaco Enzo Salera, assieme ai comuni di Cervia (Ravenna) e Mirano (Ve-nezia) rappresenteranno l’Italia all’XI Conferenza Generale di Mayors for Peace, in programma dal 7 al 10 a-gosto in Giappone, in occasione dell’80°anniversario dei bombardamenti atomici del 1945.
In questa cornice simbolica, Cassino porta la propria testimonianza: quella di una città che ha saputo risorgere dalle macerie, ricostruire le case, ricucire le ferite dell’anima e custodire la memoria. Così come ha fatto Hiroshima, divenuta città simbolo del disarmo nucleare e della nonviolenza.
E d’altronde la città di Cassino già ospita il seme della rinascita partito proprio da Nagasaki con il Kaki tree project, il progetto portato avanti per l’Italia dall’associazione Eqo che ha permesso la piantumazione presso gli Horti di Porta Paldi di una talea figlia di quell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico e donato alla città martire da una delegazione giapponese.
Ed oggi nuovi passi vengono percorsi per avvicinare queste terre cosi lontane per suggerire un solo messaggio al mondo. La guerra devasta, la memoria unisce, la pace costruisce.