Nuova udienza nel procedimento noto come Lovato 2, che vede al centro presunti casi di sfruttamento lavorativo ai danni di lavoratori migranti impiegati nelle aziende della famiglia Lovato
In aula erano presenti due dei quattro operai coinvolti nella vicenda, accompagnati dalla Flai Cgil di Frosinone e Latina, che da anni denuncia condizioni lavorative definite “al limite della sopravvivenza”.
Gli altri due lavoratori, intanto, si trovano temporaneamente nei Paesi d’origine per riabbracciare le famiglie dopo anni di lontananza. Tutti e quattro – riferisce il sindacato – sono oggi regolarmente assunti, grazie all’intervento del Comando provinciale dei Carabinieri di Latina, e chiedono ora di essere riconosciuti come parti lese nel processo.
Secondo le accuse, il sistema aziendale contestato agli imputati si sarebbe basato su una gestione del lavoro sistematicamente irregolare, approfittando della condizione di bisogno dei migranti. Una situazione che, ricorda la Flai, per uno di quei lavoratori è stata fatale: uno di loro Satnam Singh è morto mentre era impiegato nell’azienda.
La procura sta raccogliendo le denunce presentate nel tempo dal sindacato, che chiede di poter rimanere parte civile. Una richiesta che – sostengono dalla Flai – è legata al ruolo di tutela dei lavoratori più fragili. L’eventuale esclusione, affermano, sarebbe “uno schiaffo al coraggio” di chi ha denunciato.
L’esclusione viene richiesta dalla difesa degli imputati che ha depositato una memoria con una serie di eccezioni contro le parti civili. L’avvocato Righi, insieme agli altri legali, sostiene che Cgil e Flai siano già parti civili nel processo principale sull’omicidio di Satnam Singh, e dunque non potrebbero chiedere risarcimenti per lo stesso fatto storico. Eccezioni analoghe vengono sollevate per i Comuni di Cisterna e Latina e per la Regione Lazio . Contestata anche la territorialità dei presunti reati e, per i sindacati, la presunta genericità dei danni indicati. La difesa chiede quindi l’estromissione di tutte le parti civili, incluse alcune – tra cui la moglie di Satnam – costituite tramite procure redatte in italiano, lingua che – osservano i legali – i lavoratori non comprenderebbero pienamente.
Il processo prosegue: la parola ora ai giudici, che dovranno valutare le responsabilità e la posizione delle parti ammesse nel procedimento.





