Valorizzare il mare significa investire in educazione, tutela ambientale, occupazione giovanile e cooperazione internazionale. È da qui che si traccia la rotta per un’Italia protagonista, delineata nel corso del Blue Forum: la tre giorni di scena al MIMIT di Roma

Nel 2025, anno del Giubileo, il mare non è solo scenario naturale: diventa simbolo di una rigenerazione pro-fonda, capace di coniugare fede, economia e visione strategica. Dopo 3 anni a gaeta il Blue forum arriva a Roma rappresentando l’occasione per mettere al centro dell’agenda nazionale e internazionale l’Economia del Mare, asse portante di uno sviluppo sostenibile, inclusivo e innovativo.
In un’epoca che chiede soluzioni concrete ai grandi nodi ambientali e sociali, il mare si rivela risorsa vitale, ponte tra popoli, incubatore di tecnologia e custode di culture. Il 2025 diventa così l’anno in cui il Mediterraneo torna protagonista, non solo per la sua centralità geografica, ma per la capacità di unire spiritualità e progresso.

Secondo il XIII rapporto nazionale sull’economia del mare realizzato da ossermare con il centro studi taglia-carne e UNIONCAMERE il comparto genera quasi 180 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 10% del Pil nazionale, oltre 1 milione di occupati e circa 230mila imprese attive sul territorio nazionale

Valorizzare il mare significa investire in educazione, tutela ambientale, occupazione giovanile e cooperazione internazionale. È da qui che si traccia la rotta per un’Italia protagonista, delineata nel corso del Blue Forum: la tre giorni di scena al MIMIT di Roma