Sono decine secondo gli inquirenti le donne cadute nella trappola di un 38enne di Alatri, oggi arrestato dalla squadra mobile di Frosinone per violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.  Secondo la  Polizia  l’uomo adescava giovani con  la promessa di un lavoro come attrice riuscendo ad ottenere immagini hard. Poi lì partiva il ricatto di diffondere quegli scatti hot, se le donne non gli avessero concesso un rapporto sessuale.

Tutto è stato delineato negli ultimi due mesi, attraverso la denuncia dell’ultima vittima.

Secondo la ricostruzione degli agenti, a novembre l’uomo aveva  utilizzato un falso profilo  Facebook con lo pseudonimo “Marco Rizzi” ed era riuscito ad ottenere l’amicizia di una ragazza, con la quale aveva iniziato a scambiarsi messaggi. Le aveva raccontato di essere un attore nel mondo del porno e, dopo aver appreso che la giovane si trovava in uno stato di difficoltà economica, le aveva proposto di entrare nel suo ambiente, ottenendo, per un ipotetico provino, l’invio di foto che la ritraevano senza veli.

Poi le aveva fissato un incontro con un suo amico che l’avrebbe   introdotta nell’ambiente. Ma all’incontro c’era lui che fingendosi un’altra persona, aveva chiesto alla donna di avere un rapporto sessuale ed al suo rifiuto, l’aveva minacciata di divulgare le foto compromettenti a tutti i suoi contatti.

La giovane temendo per la sua reputazione, decide di cedere alle minacce. Ma al secondo incontro fissato dall’uomo, la vittima si rifiuta e trova il coraggio di denunciare tutto alla polizia.

E così gli agenti mettono insieme i tasselli del puzzle, ricostruendo la vicenda che porta gli inquirenti a Colleferro dove qualche giorno prima l’uomo era stato  arrestato in flagranza di reato dagli agenti del locale Commissariato  dopo che aveva adescato con le stesse modalità un’altra giovane.

E così alla luce delle risultanze investigative dal Pubblico Ministero, è scattata la misura. Per il 38enne di Alatri si sono aperte le porte del carcere.

Intanto gli agenti temono che siano state diverse le donne finite nella rete dell’uomo. Perciò gli  investigatori invitano chiunque abbia avuto qualsiasi tipo di contatto con il profilo di Marco Rizzi a recarsi presso gli uffici della Squadra Mobile di Frosinone per raccontare la propria storia.