Anagni – Sessanta chili di hashish in un casolare, sette arresti

Sessanta chili di hashish in un casolare e sette ragazzi, ognuno con un ruolo, a lavoro per confezionare i panetti. E’ quanto hanno trovato i carabinieri all’interno di un casale al confine tra Anagni e Sgurgola. L’operazione porta la firma dei militari della compagnia di Anagni, agli ordini del comandante Demartis, che hanno fatto scattare il blitz nella mattinata di martedì.

            I primi ad intervenire sono stati i carabinieri della stazione di Sgurgola che, durante un giro perlustrativo nelle campagne del territorio comunale, hanno notato due uomini scaricare diverse valigie da un’auto che poi venivano portate all’interno del casale. Nell’immediato, attraverso la centrale operativa, sono state fatte convergere sul posto diverse pattuglie: il radiomobile di Anagni ed il nucleo operativo, oltre una pattuglia della stazione di Morolo.

            Il blitz all’interno della struttura ha permesso di scoprire sette giovani intenti, ognuno con ruoli diversi, a sminuzzare, pressare e ridurre in panetti l’hashish. I ragazzi, tutti ventenni e noti alle forze dell’ordine sono stati arrestati. Il gruppo utilizzava una macchina pressatrice di grosse dimensioni, sempre più diffuse tra chi spaccia hashish, che attraverso una pompa idraulica riesce a pressare lo stupefacente in lingotti di diverse dimensioni. A corredo sono state trovate anche diverse etichette che identificavano il brand del fumo: Kings OG e Chocolate Haze.

            In totale il sequestro è scattato per 60 chili di hashish suddivisi in 481 panetti, 50 grammi di cocaina, una impastatrice utilizzata per sminuzzare lo stupefacente, la pressatrice ed il gruppo elettrogeno che ne permetteva l’utilizzo. Sigilli anche per il casolare, di proprietà di un anziano del posto, completamente estraneo alla vicenda, oltre che per tre auto di grossa cilindrata utilizzate dai giovani per raggiungere Anagni. Gli arrestati provengono tutti dalla provincia di Roma, due di loro sono di Colleferro. Lo stupefacente, una volta immesso sul mercato, avrebbe fruttato circa 600 mila euro.