Ardea – Gli esiti dell’autopsia: Daniel poteva fuggire, ma si fermò a soccorrere il fratellino

Un colpo ciascuno e Daniel, che avrebbe potuto tentare la fuga mettendosi in salvo, è invece morto per ultimo, anche dopo il signor Ranieri, nel tentativo, ci piace immaginarlo così, di salvare il fratellino David. La strage di Ardea, dopo le autopsie sui corpi delle tre vittime, assume contorni sempre più delineati che, senza dubbio, alimentano la rabbia ed il dolore per quei secondi assurdi vissuti domenica mattina nel parco del residence Colle Romito.

     Gli esami autoptici sono terminati poco prima di mezzanotte ed hanno restituito il quadro di un disegno lucido e preciso, nonostante gli inquirenti facciano rientrare quanto ha fatto Andrea Pignani nell’ambito del raptus. Il primo colpo ha raggiunto il piccolo David, al petto, il bimbo è crollato a terra. Poi è stata la volta di Salvatore Ranieri, l’uomo che sceso dalla sua bicicletta ha provato a raggiungere il piccolo, ma è stato fulminato anche lui da un solo colpo, alla testa. L’ultimo ad essere ferito è stato Daniel: forse sarebbe potuto fuggire, ma si è proteso verso il fratellino e Pignani ha freddato anche lui colpendolo alla gola.

     Nessun colpo sparato all’impazzata quindi, perché dopo la mattanza, l’omicida ha riposto l’arma nel borsello ed è tornato in casa. E’ lì che ha trovato la madre che, dopo aver ricevuto la chiamata dai carabinieri che stavano circondando l’abitazione è uscita anche lei. Pochi minuti dopo quell’arma che aveva fatto strage Pignani l’ha rivolta contro sé stesso togliendosi la vita. L’autopsia sul suo corpo è prevista giovedì, per lui è stato richiesto anche l’esame tossicologico, per capire se avesse assunto sostanze prima di uscire di casa.