LATINA – 30 DIC – Muscoli facili senza faticare troppo in palestra, grazie a farmaci dopanti.
E l’ipotesi investigativa che ha portato i carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno e del N.A.S. di Ancona fino alla provincia di Latina.
La vasta operazione, denominata “easy muscle”, ha smascherato una rete di commercio di farmaci dopanti attiva in tutt’Italia, un giro di oltre 500mila euro. Nel dettaglio sono indagati due atleti pontini: uno di Formia e uno di Terracina.
Le indagini coordinate dal comandante del reparto operativo di Ascoli Piceno, Ten.Col. Pompeo Quagliozzi – originario di Aquino – hanno consentito di individuare decine di italiani ritenuti responsabili – a vario titolo – di “ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, nonché importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico a distanza mediante i servizi della società dell’informazione senza autorizzazione“.
I dopanti venivano venduti anche attraverso i social come Facebook e Instagram.
L’indagine, iniziata nel 2018 nelle Marche, si è presto allargata a tutta Italia, compresa la provincia di Latina, consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, che acquistavano e rivendevano dopanti. Nel corso di 55 perquisizioni in 30 province italiane sono state sequestrate migliaia di confezioni di farmaci dopanti, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.
L’impegno, sviluppato dagli investigatori dell’Arma anche con attività tecniche, ha consentito complessivamente di:
- ricostruire i ruoli e le funzioni degli
indagati, residenti oltre che in provincia di Latina, in altre 29 distinte
province ed impegnati, con una struttura reticolare, a proporre tramite vari social in tutto il territorio nazionale,
sia a consumatori che a rivenditori al dettaglio, ingenti quantitativi di farmaci
ad effetto dopante;
- accertare che i soggetti importassero illecitamente i dopanti dalla Bulgaria e dalla Polonia, per poi rivenderli in tutta Italia attraverso la fitta rete dei coindagati;
- quantificare, anche attraverso l’analisi di conti correnti, le transazioni avvenute sulle carte di pagamento e le spedizioni postali, un giro d’affari stimato in oltre 500.000 (cinquecentomila) € annui;
- riscontrare l’utilizzo di ricette mediche falsificate, da parte di alcuni indagati, al fine di approvvigionare ulteriori prodotti, provenienti dal circuito regolare nazionale;
- sequestrare, nel corso di 55 mirate perquisizioni disposte dalla Procura di Ascoli Piceno in 30 province (Ascoli Piceno, Bari, Barletta-Andria-Trani , Brescia, Cagliari, Cremona, Ferrara, Foggia, Latina, Lodi, Lucca, Massa Carrara, Messina, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pesaro-Urbino, Reggio Calabria, Roma, Savona, Siracusa, Taranto, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Trieste, Varese e Viterbo), migliaia di confezioni di farmaci ad effetto dopante, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.