Basso Lazio – In dieci anni scomparsi oltre tremila artigiani, l’allarme della Cgia

FROSINONE/LATINA – Gli artigiani in Italia sono sempre meno, un dato che non fa difetto anche per le province di Frosinone e Latina, dove negli ultimi dieci anni il calo delle attività artigianali si è attestato sulla doppia cifra percentuale. In Ciociaria infatti nel 2012 c’erano 12021 botteghe, dato sceso a 10320 nel 2021: in termini assoluti fa 1701 artigiani in meno, in termini percentuali una discesa del 14,2%. Nel pontino la discesa è meno marcata: di 12489 botteghe presenti nel 2012, nel 2021 se ne contano 11080. Un calo del 11,3% con 1409 artigiani in meno.

            Un dato che vede comunque il Lazio e le sue province, soprattutto grazie al peso di Roma, scendere sotto la media nazionale, che parla di un 15,1% in meno di attività di artigiani con più di 281 mila saracinesche di botteghe che non si sono più rialzate. Prendendo il dato regionale viene fuori che il Lazio è al terzo posto: meglio della nostra regione hanno fatto solo Campania e Trentino Alto Adige. Nel Lazio a fronte di 121 mila imprese circa nel 2012, nel 2021 ne sono rimaste poco meno di 109 mila con un calo di circa 12 mila unità, quindi il 12,1%.

            Secondo la CGIA di Mestre a fiaccare la presenza delle botteghe nelle città italiane sono stati il boom degli affitti, le tasse sempre più elevate, l’insufficiente ricambio generazionale ed il boom degli acquisti online. Il risultato è che si perdono pezzi di storia e tradizione, ma si rendono anche le città più insicure, perché ogni luce che si spegne nel centro è un angolo di buio in più.