Calcio – Frosinone, dieci anni fa la prima storica volta in serie A

Dieci anni fa, dieci anni fa oggi.
Il 16 maggio per i tifosi del Frosinone rappresenta un qualcosa di epocale. Quel giorno del 2015 per la prima volta nella Storia la società giallazzurra arrivò nell’Olimpo del pallone, arrivò in serie A.
La creatura di Maurizio Stirpe, realizzata con Ernesto Salvini e Marco Giannitti, fece la Storia. E che Storia. Quella gara con il Crotone – per chi tifa Frosinone – rimarrà in eterno. In quei giorni il popolo giallazzurro era felici e sapeva di esserlo. Che giorni, quei giorni…Una città, gran parte della Provincia, di giallo e azzurra vestita. Dieci anni sono volati come un battito di ciglia ma chi ha vissuto quel periodo ricorda tutto. Le gesta di Alessandro Frara, di Mirko Gori, ragazzo di Tecchiena di Alatri che incarnava il sogno di ogni ciociaro: giocare e arrivare in massima serie con la squadra del proprio territorio. Era il Frosinone del condottiero Roberto Stellone, di due pezzi da novanta come Daniel Ciofani e Federico Dionisi, del’austrociociaro Robert Gucher. Era la squadra di Leonardo Blanchard, difensore toscano spesso decisivo, di Adriano Russo, Massimo Zappino, Danilo Soddimo. Una squadra che partita dalla serie C fece una doppia impresa in un anno. Un gruppo straordinario, un gruppo contraddistinto dalla famosa tigna ciociara che al Matusa trovava la sua esaltazione. Già il Matusa; come era bello quel giorno, con il vestito giallo e azzurro delle occasioni migliori .
Dieci anni fa, oggi. Maledetto tempo, maledetta nostalgia . Negli occhi di tanti quelle immagini, quei ricordi, non si scalfiscono. Frosinone quel giorno era una città ebbra di gioia, il Matusa un’arena intrisa di passione, gente che piangeva e che urlava di gioia . Il Frosinone era in serie A, per la prima storica volta. Un capoluogo addobbato a festa omaggiava i suoi eroi.
In questi dieci anni abbiamo vissuto un periodo d’oro, per certi aspetti irripetibile. Dieci anni dopo tante cose sono cambiate. Ci sono stati altri viaggi in serie A, c’ è un presente difficile. Per non tornare indietro, per non buttare a mare un decennio d’oro, servirà far leva su quella famosa tigna, su quell’ ardore, che in un caldo giorno di dieci anni fa regalo’ la serie A a quei ragazzi di Roberto Stellone.