Cassinate – Il no della consulta dei sindaci contro la IV linea al termovalorizzatore e gli impianti fotovoltaici

Un no a chiare lettere su ogni punto discusso nel pomeriggio nella Sala Restagno del comune di Cassino al termine della consulta dei sindaci convocata dal presidente Enzo Salera.

Il primo no è per la realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio.

E’ stata esplicita tata la    volontà politica di impugnare la valutazione di impatto ambientale con la quale la Direzione Regionale Ambiente ha dichiarato compatibile la realizzazione di una quarta linea nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Rimane da concordare tra i vari Comuni, a fini di strategia processuale, soltanto il momento dell’impugnazione.

Già il 9 agosto scorso la giunta comunale di Cassino aveva deciso di impugnare la decisione regionale che, seppure non sia una vera e propria autorizzazione, ne rappresenta però comunque un presupposto.

E secondo i sindaci questi presupposti non ci sono per  continuare a bruciare rifiuti in maggiori quantità dell’attuale.  

Al contempo l’avvocato Angelosanto, primo cittadino di Sant’Elia Fiumerapido, a nome dei Comuni delle Mainarde, di cui fanno parte Cervaro, San Vittore del Lazio, Viticuso e Sant’Elia, ha illustrato alla Consulta un documento congiunto nel quale viene ribadita la propria posizione di contrarietà alla quarta linea e la volontà a ricorrere attraverso propri legali e consulenti tecnici.

Al contempo viene  sollecitato l’avvio di un  tavolo permanente con Roma capitale  per programmare e  definire  gli indirizzi sul ciclo dei rifiuti nel Lazio e nella provincia di Frosinone ma anche  l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti, per capire in sintesi se si ha intenzione di risolvere il problema rifiuti o se la ciociaria sarà costretta periodicamente a battaglie legali per scongiurarne l’ingresso e la lavorazione.

Non solo rifiuti. L’altro no è stato del sindaco di Castrocielo, Gianni Fantaccione in merito all’installazione degli impianti fotovoltaici a suolo, che ha definito una aggressione selvaggia al territorio agricolo di pregio da parte di società il cui fine e prevalentemente speculativo.  Per questo   la Consulta chiederà il rigoroso rispetto della Delibera di giunta regionale 390 del 7 giugno scorso, che richiama l’individuazione di aree idonee per i grandi impianti fotovoltaici. Nella speranza che venga scelto un luogo differente visto che quello fin’ora individuato secondo il sindaco  è  in prossimità del laghetto, di impianti sportivi,   e di corsi   d’acqua.