CASSINO – 22 LUG – I finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, da sempre impegnati nel contrasto degli illeciti nel settore dei contributi previdenziali, al termine di complesse ed articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, stanno procedendo alla notifica di n. 8 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, ex art. 415 bis c.p.p., nei confronti di altrettanti dirigenti e revisori contabili dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, indagati per i reati di falsità materiale ed ideologica commessa nella predisposizione e verifica dei bilanci consuntivi relativi agli anni 2013 e 2014.
Le indagini, svolte con riferimento all’arco temporale che va dal 2011 al 2016 dagli investigatori del dipendente Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria attraverso l’esame di copiosa documentazione amministrativa e contabile, supportata anche da mirati accertamenti bancari, sono state disposte dalla citata A.G. in relazione al mancato versamento di contributi previdenziali dei dipendenti del predetto ateneo, per un importo di circa 35 milioni di euro.
In particolare, le Fiamme Gialle del capoluogo ciociaro hanno rilevato che, il rettore pro tempore, unitamente a n. 2 direttori generali pro tempore ed al delegato al bilancio pro tempore, avevano illecitamente iscritto nei bilanci consuntivi del 2013 e 2014 importi dei debiti previdenziali diversi da quelli risultanti dalle rispettive schede contabili.
Sempre con riferimento al medesimo arco temporale, si è accertato, inoltre, che n. 4 revisori dei conti avevano falsamente attestato la corrispondenza dei dati dei predetti bilanci con le risultanze della contabilità pubblica dell’università cassinate.
E’ stata, altresì, interessata per i profili relativi al danno erariale cagionato la competente Procura Regionale della Corte dei Conti, in quanto per il mancato versamento nei termini dovuti dei 35 milioni di contributi previdenziali, l’ateneo ha dovuto corrispondere all’Agenzia delle Entrate – Riscossione un ulteriore milione a titolo di agio di interessi.
L’odierna operazione di servizio testimonia ancora una volta quanto salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici vuol dire controllare l’efficace gestione delle risorse.