Cassino – Danni strutturali in un’ala del carcere, trasferiti 100 reclusi. Sindacati all’attacco

CASSINO – 12 MAR – Cento detenuti del carcere di Cassino trasferiti perchè una parte dell’Istituto Penitenziario è stata dichiarata inagibile, ovvero la terza sezione detentiva.

Pertanto nelle scorse ore i reclusi sono stati trasferiti a bordo di pullman della Penitenziaria verso gli istituti di Rieti e Viterbo. Alcuni reclusi sono stati spostati in altre sezioni dello stesso carcere di Cassino.

L’ala del carcere cassinate in cui alloggiavano presentava gravi lesioni strutturali. Problemi riscontrati dopo un controllo effettuato dai Vigili del Fuoco. Ad avvertire strani rumori domenica sera – fa notare il Sappe, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenizaria –   erano stati proprio alcuni detenuti.

Il Sappe parla di tragedia sfiorata: “Avevamo chiesto, nel corso della stesura del Piano Carceri, di prevedere un nuovo penitenziario per Cassino, ma la nostra richiesta – accusa il sindacato –  è rimasta lettera morta». Il Sappe fa notare come la situazione che si registra a Cassino, seppur da tempo ben nota a tutti, non ha trovato scandalosamente una soluzione.

Su quanto accaduto è intervenuta anche la Cisl Federazione Nazionale Sicurezza che rimarca come, solamente alcuni giorni fa, tutte le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria avevano segnalato “le condizioni di precarietà e inadeguatezza in numerosi settori: dalla Portineria centrale al Settore colloqui, alla Rotonda, alla Sala polivalente, per finire alla Terza e Quarta Sezione detentiva. Queste ultime  – accusa il sindacato – sono nel totale degrado, presentano ambienti malsani, insalubri con evidenti segni di muffa e umidità causate dalla vecchiaia e dalla mancanza di manutenzione. Urge pertanto una ristrutturazione completa con adeguamento».

La Cisl Federazione nazionale Sicurezza già in passato aveva segnalato l’ inadeguatezza edilizia di alcune strutture penitenziarie e la necessità di più risorse economiche.

Per il sindaco occorre un piano straordinario da parte degli enti preposti perchè è impensabile che ad oggi ci siano carenze strutturali in questi edifici.