Cassino – Minacce alla commissaria Ruffo, indagano i Carabinieri

CASSINO – 26 GIU – Un bigliettino trovato sulla scrivania, nell’ufficio del commissario dei consorzi di bonifica della provincia di Frosinone, a Cassino presso la sede del valle del Liri. Su quel pezzo di carta chiaramente indirizzato alla commissaria Stefania Ruffo, parole di minaccia, pesanti che hanno indotto la numero uno dei consorzi di bonifica ciociari a rivolgersi ai carabinieri della compagnia della città martire e sporgere subito denuncia contro ignoti.

Le indagini sono partite spedite con il supporto delle immagini del circuito interno di videosorveglianza nello stabile del consorzio cassinate. Tra i primi passi nel momento del suo  insediamento, circa un anno fa, c’è stata infatti la scelta di istillare le telecamere presso i due uffici di Cassino e a Pontecorvo, proprio a tutela dei dipendenti consortili.

 E quelle riprese, oggi, risulteranno elemento indispensabile agli investigatori di Cassino per dare un nome ed un volto agli autori delle minacce, pesanti, rivolte alla commissaria.

Stefania Ruffo si dice serena, convinta che il suo ruolo, assunto un anno fa su mandato della Regione Lazio, abbia avuto come fine primario quello di portare serenità all’interno dei consorzi ciociari, sia tra i dipendenti che nel rapporto con l’utenza.

   E la solidarietà nei confronti della commissaria Ruffo è arrivata da più fronti.  Dura la condanna di Anbi Lazio attraverso le parole di Sonia Ricci, Presidente di Anbi Lazio e Commissaria dei Consorzi di Bonifica di Latina che parla della vicenda come un inquietante attacco alle libertà democratiche e alla capacità di azione che ogni commissario  deve avere per rappresentare al meglio e con la necessaria serenità le istanze da portare avanti per il bene del presente e del futuro delle attività consortili” .  “A nome di tutta Anbi Lazio e anche di tutti i colleghi direttori, dei dirigenti e dei dipendenti delle singole strutture, esprimiamo all’amica Stefania Ruffo tutta la nostra solidarietà” ha aggiunto Andrea Renna, direttore di Anbi Lazio, che auspica sia fatta piena luce circa le responsabilità dell’accaduto.