Frosinone – Derivati della canapa: la Cassazione applica divieti,l’economia agricola li riscopre

FROSINONE – 01 GIU – Mentre la Cassazione allunga l’elenco dei derivati della canapa che non possono essere commercializzati, c’è il mondo reale, quello agricolo, che invece la canapa l’ha riscoperta. Il trend , come conferma  Coldiretti, è in netto aumento. Anche in provincia di Frosinone.

 Non solo fumo, dunque, perché a coltivazione della cannabis in Italia riguarda soprattutto “esperienze innovative, con  produzioni che vanno dalla ricotta agli eco-mattoni isolanti,  dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, dai cosmetici  all’alimentare”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la  decisione restrittiva presa dalle sezioni unite penali della  Cassazione che secondo l’associazione “rischia di frenare un settore  in grande sviluppo in tutto il mondo”. E il basso Lazio non è escluso da questo trend. Una delle aziende produttrici di cannabis light è a Borgo Sabotino, nel pontino, e la esporta in tutta la penisola. In ciociaria esistono invece 4 imprese che lavorano la cannabis per differenti utilizzi. A Cassino, ad esempio,  una impresa fatta di giovani utilizza la canapa nelle produzione alimentari. La birra alla canapa prodotta dall’azienda cassinate viene venduta anche nel corso dei mercati di campagna amica di Coldiretti Frosinone, proprio come prodotto biologico e a km 0.  In ogni caso, fa sapere l’associazione di agricoltori, cresce il numero di ragazzi desiderosi di investire nella coltivazione della canapa. In ciociaria altre piantagioni vengono sfruttate per usi più disparati. Oli per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento,  grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. E tutto grazie ad una coltivazione di cui l’Italia era ricca fino ai primi anni del 900 e che oggi, grazie anche ai finanziamenti pubblici si sta riscoprendo. Ecco perché Coldiretti , alla luce della recente sentenza della Cassazione, chiede al Parlamento di fare chiarezza, sottolineando la necessità di tutelare i cittadini senza compromettere le opportunità di sviluppo del settore.