Frosinone e Latina sono tra le prime 22 province italiane dove l’export genera un valore superiore al 50% del prodotto interno lordo, più comunemente noto come PIL. Il dato arriva da un’analisi condotta da Prometeia per Il Sole 24 Ore. Lo studio è partito dai dati sull’esportazioni dello scorso anno pubblicati dall’Istat. E da questi dati le province di Frosinone e Latina rientrano tre le prime 22 province dove il valore delle esportazioni equivale a oltre la metà del PIL.
Nello specifico è pari a 55,6 euro di vendite verso l’estero ogni 100 euro di PIL che in totale corrisponde a 6.645,3 euro. Nonostante ciò il dato per la ciociaria è negativo e segna un -12,7% rispetto all’ultimo rilevamento del 2019. In sostanza questo vuol dire che negli ultimi sei anni si esporta di meno. Molto più positivo il dato di latina, che ha 68 euro di vendite verso l’estero ogni 100 di Pil, per un titolo in milioni di euro di 10.065,2, con un balzo in vanti negli ultimi sei anni del +15,9%. Latina, infatti, si attesta al quinto posto assoluto, dietro solo ad Arezzo, che ha il rapporto più alto pari addirittura al 141,2 europei Lodi, Sicuracusa e Belluno. Quindi si esporta di più e meglio a Latina rispetto a Frosinone, nonostante comunque la ciociaria sia una terra dove le esportazioni sono superiori alla metà del PIL.
Analizzando i dati sull’export del 2024 emerge l’evoluzione del commercio internazionale arrivando a 623,5 miliardi di euro.
Se, come da mesi il presidente usa Donald Trump, ci sarà un vistoso aumento dei dazi sull’export europeo e quindi italiano, questo avrà delle pesante ripercussioni sul sistema export italiano, e inevitabilmente anche su quello pontino e ciociaro. Come a dire, piove sul bagnato, una terra che ha già molteplici difficoltà, in una delle serie eccellenze, potrebbe subire inevitabili cali di vendite e su tutti i settori del nostro territorio in allarme sono quello farmaceutico, alimentare e tessile soprattutto verso gli Stati Uniti.