Latina – 11 anni dopo l’omicidio, gli arresti. In 4 finiscono in carcere con l’accusa di aver ucciso a bruciapelo il 46enne

La  Polizia di Stato di Latina sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di esponenti delle famiglie Rom di Latina, responsabili di un omicidio commesso nel gennaio del 2010 con metodo mafioso e per finalità di agevolazione mafiosa.

Dalle indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Servizio Centrale Operativo, è emerso come il grave delitto si inquadri nella faida scoppiata nel 2010 nella provincia di Latina, fra le famiglie Rom CIARELLI-DI SILVIO da un lato, e gruppi non Rom, dall’altro, volta ad ottenere il controllo delle attività criminali del territorio pontino.

Nell’ambito di tale faida, denominata cosiddetta Guerra Criminale Pontina, l’omicidio in questione ha costituito il punto centrale di una serie di condotte criminali che, prima o dopo di esso, hanno determinato l’affermarsi sul territorio pontino di clan familiari di origini Rom caratterizzati dalla capacità di porre in atto un potere di intimidazione tipico delle organizzazioni mafiose.

–  Polizia di Stato di Latina sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di esponenti delle famiglie Rom di Latina, responsabili di un omicidio commesso nel gennaio del 2010 con metodo mafioso e per finalità di agevolazione mafiosa.

Dalle indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Servizio Centrale Operativo, è emerso come il grave delitto si inquadri nella faida scoppiata nel 2010 nella provincia di Latina, fra le famiglie Rom CIARELLI-DI SILVIO da un lato, e gruppi non Rom, dall’altro, volta ad ottenere il controllo delle attività criminali del territorio pontino.

Nell’ambito di tale faida, denominata cosiddetta Guerra Criminale Pontina, l’omicidio in questione ha costituito il punto centrale di una serie di condotte criminali che, prima o dopo di esso, hanno determinato l’affermarsi sul territorio pontino di clan familiari di origini Rom caratterizzati dalla capacità di porre in atto un potere di intimidazione tipico delle organizzazioni mafiose.