Latina – Affitti falsi per i permessi di soggiorno: nove indagati

Falso, sostituzione di persona e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono questi i reati per i quali sono indagati, a vario titolo, nove soggetti nell’ambito di una indagine della Guardia di Finanza di Latina, coordinata dalla procura pontina. Il tutto era partito da un controllo ad un’agenzia immobiliare e da lì si è ricostruito quello che viene definito dai finanzieri un sistema strutturato finalizzato al favoreggiamento dell’immigrazione illegale.

     Come funzionava: per i militari questo modus operandi, perfettamente rodato ed altamente remunerativo, sfruttava contratti d’affitto falsi, funzionali solo a favorire l’ingresso o la permanenza di cittadini stranieri in Italia. Gli elementi raccolti dai finanzieri e messi insieme dalla procura, hanno messo nel mirino nove persone, accusate dei reati a vario titolo ed in concorso tra loro.

     L’analisi si era concentrata sui contratti d’affitto stipulati in favore di persone di origine prevalentemente indiana, gran parte impiegati in aziende agricole, che presentavano una serie di anomalie. In particolare le indagini hanno puntato il faro su: contratti d’affitto plurimi nello stesso appartamento e nello stesso arco temporale, in favore di un numero elevato di extracomunitari, nonostante le dimensioni particolarmente modeste dell’abitazione. Ma anche contratti d’affitto stipulati all’insaputa dei reali proprietari, col rischio che gli stessi si vedessero arrivare ingiunzioni di pagamento dell’agenzia delle entrate.          

L’ascolto dei proprietari degli immobili, l’analisi della documentazione, le perquisizioni, ma anche gli appostamenti e le intercettazioni, hanno permesso quindi di svelare un’attività che i finanzieri definiscono di “servizi per l’immigrazione”, gestita dagli amministratori dell’agenzia delle entrate, con l’intermediazione di un cittadino pakistano che aveva il ruolo di procacciatore di clienti. Ogni pratica, tra affitto falso e ottenimento del nulla osta per il permesso di soggiorno, costava circa 1000 euro. Durante l’attività sono stati inoltre sequestrati 80 grammi di hashish e due grammi di cocaina, con la denuncia di un uomo per detenzione di stupefacenti.