Latina – Estorsione col metodo mafioso: 5 arresti. Tra loro anche Gina Cetrone

Le dichiarazioni dei pentiti Renato Pugliese e Agostino Riccardo continuano scuotere Latina e Provincia e, soprattutto, portano agli arresti, in questo caso anche eccellenti.
Mercoledì mattinala Squadra Mobile di Latina ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, per cinque persone: tra loro anche l’ex consigliere regionale, Gina Cetrone, 49 anni. Con lei sono finiti agli arresti il marito Umberto Pagliaroli 50 anni, Armando DI SILVIO, detto Lallà, 54ANNI, Gianluca DI SILVIO 24 ANNI, Samuele DI SILVIO 30 ANNI. Le accuse per loro, a vario titolo, sono di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso.


Secondo la ricostruzione degli inquirenti nell’Aprile del 2016 la Cetrone ed il marito, quali creditori nei confronti di un imprenditore di origini abruzzesi, in relazione a pregresse forniture di vetro effettuate dalla so-cietà VETRITALIA SRL, società a loro riconducibile, hanno richiesto l’intervento dei Di Silvio e di Agostino Riccardo per la riscossione del credito in questione. Il tutto dopo l’autorizzazione di Amando DI SILVIO detto “Lallà”, ritenuto a capo di quella che gli inquirenti considerano un’associazione di stampo mafioso.


Secondo le accuse Cetrone e Pagliaroli, dopo avere convocato l’imprenditore presso la loro abitazio-ne, gli hanno chiesto il pagamento immediato della somma dovuta, impedendogli di andare via. L’imprenditore aveva dovuto attendere l’arrivo anche di Riccardo e dei Di Silvio i quali, una volta giunti, lo avevano minacciato prospettando implicitamente conseguenze e ritorsioni violente nei confronti della sua persona o dei suoi beni. Cosi l’imprenditore si era recato il giorno dopo in banca, sotto la stretta sorveglianza di alcuni degli arrestati, che lo attendevano fuori dall’istituto bancario, ed aveva effettuato un bonifico di 15.000 euro a favore della società VETRITALIA SRL. Inoltre – stando alle ipotesi accusatorie – aveva dovuto consegnare agli indagati “per il disturbo” la somma di 600 euro.


Ma secondo gli inquirenti è stato possibile riscontrare alcuni illeciti connessi a competizioni elettorali a Terracina nel 2016, dove al Cetrone era candidata.
Agostino Riccardo e Renato Pugliese – sempre secondo le accuse – su imput della Cetrone hanno costretto alcuni addetti al servizio di affissione dei manifesti elettorali di altri candidati ad omettere la copertura dei manifesti di Gina CETRONE, costringendoli ad affiggere i propri solo in spazi e luoghi determinati, in modo che quelli della Cetrone fossero più visibili degli altri.