Latina – “Piccoli schiavi invisibili”: è emergenza sfruttamento minorile nei campi pontini. L’analisi Save the Children

“Piccoli Schiavi Invisibili”, è la fotografia di bambine e bambini figli di braccianti sfruttati che spesso trascorrono l’infanzia in alloggi di fortuna nei terreni agricoli, in condizioni di forte isolamento, con un difficile accesso alla scuola e ai servizi sanitari e sociali. Sono tantissimi secondo i numeri pubblicati nella 13esima edizione del rapporto firmato da Save the Children.

Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo si concentra dove c’è più lavoro, come nel caso di alcuni distretti strategici per l’agroalimentare italiano, proprio come le province di Latina e Ragusa, dove ci sono terreni che consentono la coltivazione intensiva, e che richiedono una forte presenza di manodopera anche per la raccolta e l’imballaggio dei prodotti agricoli, e dove sono nati due dei mercati ortofrutticoli più importanti del Paese, il MOF – Centro Agroalimentare all’Ingrosso di Fondi  (LT), e l’Ortomercato di Vittoria.

Le storie di sfruttamento che Save the children porta all’attenzione arrivano proprio dal ragusano e dal pontino dove oltre allo sfruttamento sono correlati anche altri rischi, in primis il diritto all’educazione.

L’assenza di ogni dimensione sociale organizzata e condivisa per i minori, fa della scuola l’unica forma per contrastare l’isolamento dei bambini. Tuttavia, la mancanza di un adeguato sostegno linguistico è un grave ostacolo per studenti, famiglie e insegnanti. Nella provincia di Latina, ad esempio, più della metà degli operai agricoli censiti/regolari (13.000 su un totale di 20.000), sono di origine straniera, in prevalenza indiana, una proporzione che si rispecchia anche tra gli studenti di alcune scuole primarie.

Nello scorso anno scolastico, nell’area di Bella Farnia, la mediazione culturale in affiancamento ai docenti era un servizio comunale, ma si limitava a 8 ore al mese, troppo poco per bambine e bambini che non hanno né tempo pieno né doposcuola gratuito, e non possono essere accompagnati nello studio dai genitori, che lavorano nei campi dall’alba a notte fonda.  

 È fondamentale innanzitutto riconoscere l’esistenza di questi bambini, assicurare ad ognuno di loro la residenza anagrafica, l’iscrizione al servizio sanitario e alla scuola e i servizi di sostegno indispensabili per la crescita,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children che lancia un appello ai comuni   e al Governo affinchè varino misure concrete e incisive per scardinare i meccanismi alla base di queste violazioni, per contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato con un programma specifico per l’emersione e la presa in carico dei figli dei lavoratori agricoli vittime di sfruttamento.