Latina – Preso il capo della banda del bancomat: decine i colpi commessi, colpì anche al quartiere Q4

Secondo i carabinieri di Frascati che lo hanno arrestato è lui il capo della banda del bancomat che ha all’attivo decine di colpi in provincia di Roma e non solo.

Il gruppo secondo le accuse ha agito anche il 29 maggio scorso smurando lo sportello ed i soldi contenuti al suo interno del bancomat all’interno del centro commerciale Lestrella, nel quartiere Q4 a Latina.

 L’uomo, 33 anni, di origine Sinti, è accusato di furto aggravato, procurata evasione, ricettazione, detenzione di esplosivi.

Il modus operandi – secondo le accuse – era sempre lo stesso: rubavano prima una macchina di grossa cilindrata dai vari concessionari della Capitale, a cui cambiavano targa utilizzandone altre rubate da auto parcheggiate per la strada e poi  si dirigevano verso l’obiettivo stabilito. La banda era capace di colpire più volte nel corso di una stessa notte. L’azione era sempre fulminea, in pochi minuti i soggetti arrivavano sull’obiettivo, sradicavano il bancomat e poi la fuga, toccando picchi di velocità superiori ai 200 km/h. Così come successe a Latina il 29 maggio scorso.

Due gli elementi che hanno tradito il 33 enne:   i vestiti indossati, sempre gli stessi, e la fuga di due sue parenti di etnia rom dal carcere di Rebibbia il 16 giugno scorso. Dopo una fuga rocambolesca tra i militari e i due a bordo di un’auto che il 33enne aveva loro fornito, dopo averla usata per commettere un furto, gli evasi furono fermati e trasferiti di nuovo in carcere.

 Inoltre, dopo l’arresto, una volta giunti in caserma per le formalità di rito, nel corso delle operazioni di foto-segnalamento ed identificazione, i Carabinieri hanno riscontrato che sull’uomo pendeva un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Francia per reati che lo stesso aveva commesso in passato in quello Stato; gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello in attesa dei successivi sviluppi della vicenda riguardante l’arrestato su cui pende la richiesta di estradizione della Francia per saldare i suoi debiti con la giustizia transalpina.

 L’uomo si trova ora recluso nel carcere di Rebibbia.