Lazio – Pochi giovani e lontani dal lavoro: in Ciociaria quasi 22mila under 34 in meno in 10 anni

 Pochi giovani e lontani dal lavoro, anche nel Lazio. È impietosa l’analisi della Cgia di Mestre. Nella nostra Regione in 10 anni – 2013-2023 – la popolazione giovanile è scesa di quasi 85 mila unità, pari ad un -7 per cento.

             In Italia il numero dei giovani tra i 15 ed i 34 anni è diminuito di quasi un milione.

  Frosinone presenta un calo del 19 per cento: se nel 2013 la popolazione giovanile si attestava a quota 115.754, dieci anni dopo il numero si è ridotto a 93.779. ovvero quasi 22 mila giovani in meno in 10 anni. 

            Quella ciociara è una delle province con il calo percentuale più marcato in Italia.   A Latina la diminuzione della popolazione giovanile in dieci anni si è attestato al 9,6 per cento: in termini assoluti meno 12499. Si è passati da p130.049 a 117.550.

            A Rieti il calo è stato del 4 per cento: meno 4 mila giovani nel periodo in esame.

            A Roma i numeri ci dicono di una flessione in termini assoluti di 36820 unità: pari al -4,2 per cento.

 A Viterbo in termini percentuali la discesa è stata del 14,1 per cento con quasi 10 mila giovani in meno in dieci anni.

 Numeri che la dicono lunga sul problema relativo alla denatalità. A livello provinciale la realtà che negli ultimi 10 anni ha registrato la diminuzione più importante è stata la Sud Sardegna con il -26,9 per cento. Seguono Oristano con il -24 per cento, Isernia con il -22,2.  In contro tendenza, invece, solo una dozzina di province. Le più virtuose sono state Trieste con il +7,9 per cento, Bologna con il +7,5 per cento e Milano con il +7,3 per cento. Come se non bastasse – dice l’analisi della Cgia di Mestre –  anche il tasso di disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico sono elevati, soprattutto nel Mezzogiorno.  Insomma, i giovani italiani sono in calo, con un livello di povertà educativa allarmante e lontani dal mondo del lavoro. Ed entro il 2027 in tutta Italia il mercato del lavoro italiano richiederà poco meno di tre milioni di addetti in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione. Un quadro non certo roseo.