Lazio – “Prima vaccinate, prima proteggete” : l’appello dei Pediatri

Un bimbo su 100 finisce in ospedale dopo aver contratto il covid 19. Sono i numeri che diffonde Roberto Ieraci, infettivologo e responsabile della strategia vaccinale del Lazio, intervenendo alla tavola rotonda organizzata da pediatri e neonatologi per delineare una strategia vaccinale comune ad ogni medico a servizio dei più piccoli.

Per spiegare ai genitori che vivono la legittima apprensione correlata al vaccino , l’infettivologo usa i numeri che più delle parole inquadrano il fenomeno.

 In Italia dall’inizio dell’epidemia al 9 novembre 2021 nella fascia di popolazione fino ai 19 anni  sono stati confermati 791.453 casi di cui 8.451 ospedalizzazioni e  249 ricoveri in terapia Intensiva.

In 18 mesi   ci sono stati 36 decessi in bambini e adolescenti:  1 su 100.000.

Ed ancora secondo i dati pubblicati dall’Istituto superiore di sanità negli ultimi 2 mesi, c’è stato un incremento pari a 24.398 casi per la sola fascia di età tra i 6 e i 10 anni.

 Discorso a parte se l’infezione da Covid-19 attecchisce   nei bambini fragili che presentano condizioni di rischio quali le immunodeficienze  i quadri severi di obesità e di diabete non adeguatamente controllato, la trisomia21 e le patologie del neurosviluppo. In questo caso il rischio di complicanze è di oltre 10 volte superiore.

 Per questo  oggi più che mai appare di cruciale importanza il ruolo   dei pediatri di famiglia per  promuovere l’educazione sanitaria,  educando i  bambini e le famiglie alla prevenzione e alla salute.

Siamo tutti convinti dell’utilità del vaccino- ha sottolineato Ambrogio di Paolo, presidente Sin Lazio- anche perproteggere i bambini sotto i 5 anni che ancora non possono essere vaccinati. “

   “È fondamentale l’impegno in prima persona di tutti i pediatri- ha sottolineato poi Alberto Villani,  già presidente Sip- e ai genitori che hanno dubbi e preferiscono aspettare,dobbiamo rispondere: prima vaccinate, prima  proteggete. Non possiamo, infatti, predire quale bambino andrà incontro a una forma grave di malattia e quale andrà addirittura incontro alla morte spiega Villani che aggiunge “Ogni singolo bambino deve essere protetto perché ha il diritto alla tutela della sua salute e non rischiare di morire”.