Più di 2mila infortuni sul lavoro (2.339) nel 2024, un dato in crescita se confrontato con l’anno precedente quando il totale delle denunce si era fermato a 2028. Undici morti sul lavoro, due in più rispetto al 2023.
Sono i numeri del report della Uil Lazio e dell’Istituto di ricerca Eures, realizzato in occasione della tappa ro-mana della Carovana Uil,
Nel dossier si evidenzia anche un altro aspetto che fa della provincia di Frosinone maglia nera in regione. Il report infatti – superando il criterio quantitativo del dato – elabora l’indice di rischio dell’infortunio mortale (cioe le vittime ogni 100mila occupati). Da questa prospettiva la ciociaria, con 6,3 infortuni mortali ogni 100mila lavoratori, a fronte di 4,4 nel Lazio, è quella che registra l’indice più elevato.
Seguono Latina (6,2) e Rieti (5,0).
Contestualmente anche l’indice di gravità del fenomeno, ovvero il numero di vittime ogni mille infortuni riflette per la Ciociaria la medesima posizione, con un valore pari a 4,7 contro 2,6 della media regionale.
La Ciociaria colleziona un altro primato negativo nel campo delle malattie professionali ed una preoccupante dinamica di crescita. Se lo scorso anno le denunce arrivate all’Inail sono state 1622, nel 2023 erano state 1278. Stesso trend in crescita anche per il pontino: il 2024 si è infatti concluso con oltre mille denunce (1066), erano state 897 l’anno precedente.
“I numeri del dossier – dice Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – confermano l’urgente necessità di interventi concreti per proteggere e tutelare lavoratrici e lavoratori dai tanti rischi quotidiani sul lavoro”.
“Con il segretario generale di Latina, Luigi Garullo – aggiunge la sindacalista – da tempo abbiamo rilevato nell’area a sud di Roma, che copre il territorio ciociaro e quello pontino, un incremento di casi tali da rendere sempre più insicuro il lavoro per le persone. A noi è apparso subito come un vero e proprio ‘Caso Lazio’ da affrontare e risolvere al più presto”.