Piedimonte – Fca, Città dei motori, i sindaci: “Governo ci coinvolga in fusione”

Il governo coinvolga tutti i sindaci dei Comuni che ospitano stabilimenti produttivi della
Fca, per valutare assieme criticità e prospettive della fusione con
Psa. E’ la richiesta che sale a palazzo Chigi e al Mise dai sindaci
Anci dell’associazione Città dei Motori che ospitano insediamenti
industriali del gruppo Fiat – nove presenti sul totale di 26 che
aderiscono – riuniti nella sede dell’Associazione nazionale dei Comuni
italiani a Roma o in collegamento per teleconferenza.

“I sindaci di Comuni dove sono insediati stabilimenti produttivi Fca
si sono riuniti per confrontarsi sul tema dell’imminente annunciata
fusione con Psa, con l’obiettivo di analizzare insieme le diverse
problematiche e dinamiche che ricadono sui loro rispettivi territori –
riferisce il presidente di Città dei Motori, Luigi Zironi sindaco di
Maranello – occorre studiare gli effetti e le conseguenze di questo
importante cambiamento nel panorama automobilistico italiano, anche
alla luce della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, legata al
passaggio dai combustibili fossili all’elettrico e all’ibrido”.

Per Zironi, ” E davvero importante muoversi insieme su questo fronte
così delicato. Stiamo elaborando un documento comune, con il quale
vogliamo proporci in maniera unitaria, quale realtà compatta e coesa,
rappresentando un soggetto interessato a discutere del dopo-fusione,
per la quale al momento abbiamo ricevuto rassicurazioni da Fca sugli
effetti dell’accordo con Psa”.

Per Gioacchino Ferdinandi, sindaco di Piedimonte San Germano, comune
dove è insidiato lo stabilimento Fiat di Cassino, “si tratta di un
incontro importante e proficuo, con la riattivazione del coordinamento
dei sindaci dei Comuni che sono sedi di stabilimenti Fca riuniti tutti
attorno a un tavolo, per richiedere al ministero per lo Sviluppo
economico di essere coinvolti come rappresentanti dei territori sul
futuro degli insediamenti e delle maestranze e sugli effetti del nuovo
piano industriale”.

Sottolinea Ferdinandi: “I territori hanno bisogno di certezze, davanti
a troppa cassa integrazione che crea disagio sociale, per rassicurare
gli animi sia dei lavoratori che dei nostri cittadini”.