Piedimonte S.G. – Omicidio del piccolo Gabriel: le prime verità dalla relazione dei Ris

Piedimonte S.G. – 14 ago – Sessanta pagine. E’ l’entità della prima parte della relazione tecnico-biologica che i Carabinieri dei Ris hanno consegnato al sostituto Valentina Maisto, il magistrato titolare delle indagini sull’omicidio di Gabriel Feroleto, il bambino di soli 28 mesi soffocato mortalmente il pomeriggio del 17 aprile scorso in località Volla a Piedimonte San Germano. I militari del reparto investigazioni scientifiche hanno depositato una perizia che fa leva esclusivamente al monitoraggio delle tracce biologiche  – per lo più residui di vomito e di sangue compatibili con quelle del bambino – rinvenute sugli indumenti indossati nell’ora presunta dell’omicidio  da parte della vittima e dei genitori ritenuti responsabili dell’infanticidio, mamma Donatella Di Bona e papà Nicola Feroleto. “Una prima interpretazione del contenuto della consulenza affidata dalla Procura ai Ris – secondo l’avvocato difensore Luigi D’Anna – conferma l’estraneità ai fatti di Nicola Feroleto. Secondo una delle ultime versioni rese da Donatella Di Bona sarebbe stato il 49enne di Villa Santa Lucia a soffocare il bambino perchè il suo pianto avrebbe impedito a lui e a Donatella di appartarsi in auto lungo una stradina di campagna in località Volla. E invece la perizia dei Ris – secondo l’avvocato D’Anna – esclude la presenza di tracce biologiche di Gabriel sui pantaloni e sulla scarpe del papà e tantomeno su un calzino da uomo che Feroleto, trovandolo per caso nei pressi del luogo del delitto, avrebbe utilizzato per uccidere Gabriel. Tracce biologiche compatibili con quelle del bambino sarebbe state rinvenute sugli indumenti di Donatella ma questo aspetto era scontato. La donna – come si ricorderà – ha tenuto in braccio a lungo il figlio. In una primissima versione resa ai Carabinieri del Comando provinciale di Frosinone e della Compagnia di Cassino aveva dichiarato che Gabriel era agonizzante perchè investito, all’esterno della sua abitazione, da un’auto pirata. L’avvocato Chiara Cucchi, una dei due legali di Donatella, non ha voluto commentare questa prima perizia dei Ris: “Lo faremo con il collega Lorenzo Prospero dopo aver consultato i nostri consulenti di parte”. Il quadro probatorio sarà ancor più esauriente quando saranno consegnati i risultati degli esami tecnici irripetibili svolti dagli stessi Ris e dalla geologa forense Eva Sacci sul terriccio presente sia sugli abiti dei tre che all’interno dell’auto di Feroleto. Intanto è stato confermato per il 4 settembre l’esame tecnico irripetibile sul telefonino del fratello di Donatella Di Bona, Luciano, sequestrato nei giorni scorsi dai Carabinieri su disposizione del sostituto procuratore Valentina Maisto nei confronti del telefonino, di ultima generazione, in uso allo zio materno della vittima, Luciano Di Bona di 31 anni. L’obiettivo è verificare il suo eventuale utilizzo nelle ore antecedenti e successive al delitto da parte della sorella magari inviando e ricevendo messaggi attraverso whattsapp del fratello.