Pomezia – Imprenditore costretto a svendere immobili, otto arresti

Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Roma, la Direzione investigativa antimafia nella mattinata di oggi ha dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Roma nei confronti di nove persone. Lo fa sapere in una nota il Centro operativo di Roma della Dia spiegando che sono accusate, a vario titolo, di aver costretto un imprenditore, “titolare della società Rossi Costruzioni Edili s.r.l., a cedere la proprietà di tre unità immobiliari facenti parte del complesso immobiliare via del Mare Km 29.300 a Pomezia a prezzi inferiori a quelli di mercato per un valore corrispondente a 300.000 euro circa”. L’ordinanza cautelare prevede misure in carcere per sei persone, di cui tre già ristrette nell’operazione ‘Assedio’, due agli arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Più in particolare, dall’indagine, scaturita da uno stralcio dell’operazione ‘Assedio’, avviata nel 2018 dalla Direzione investigativa antimafia – Centro operativo di Roma, con il coordinamento della Dda della procura di Roma, è emersa l’esistenza “di due gruppi apparentemente contrapposti ma in realtà tra loro alleati, uno appartenente a contesti criminali organizzati riconducibili alla mafia siciliana e l’altro alla criminalità organizzata romana”. Secondo la ricostruzione della Dia i componenti del primo “offrivano la loro ‘protezione'” all’imprenditore, vittima di minacce, anche di morte, contro di lui e contro i suoi familiari e dell’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco contro il cantiere del suo complesso immobiliare in fase di costruzione da parte degli esponenti del gruppo romano.

In realtà, secondo quanto spiega la Dia nella nota, le indagini hanno permesso di svelare “un disegno unitario da parte dei due gruppi” finalizzato ad estorcere all’imprenditore “in cambio di protezione, gli appartamenti a prezzi di molto inferiori al loro reale valore”. Fra i destinatari dell’ordinanza vi è un imprenditore pometino che “proponendosi come mediatore – ricostruisce la Dia – per far cessare le condotte violente e minacciose nei confronti della persona offesa, lo costringeva a sottoscrivere anche due contratti di sponsorizzazione in favore di una società di basket e di calcio per un valore complessivo di 100mila euro”. Da quanto fa sapere la Dia il procedimento “in parte è stato definito in primo grado, ricorrendo al rito abbreviato” o si è “in attesa di giudizio per i restanti imputati”.