Roccasseca – Supermercato della droga in casa, arrestati marito e moglie

A Roccasecca, i Carabinieri delle Stazioni di Pontecorvo e Roccasecca, congiuntamente a personale della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Cassino e del Nucleo Cinofili di Roma Ponte Galeria, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti a carico di un 29enne di Pontecorvo, già censito per reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti.

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Cassino, sulla scorta di convergenti esiti investigativi emersi a seguito delle indagini effettuate dai militari delle due Stazioni Carabinieri di concerto con i colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia.

In particolare, gli accertamenti condotti per diversi mesi sia con indagine dirette, quali controlli nei pressi del domicilio dell’uomo di soggetti acquirenti/assuntori di sostanze stupefacenti, sia con indagini tecniche, hanno permesso di riscontrare come l’arrestato avesse messo in piedi presso la sua abitazione, ubicata in una zona periferica di Roccasecca, un vero e proprio “supermercato della droga”.

Le operazioni di perquisizione domiciliare, condotte durante l’esecuzione della misura cautelare con l’impiego di unità cinofila, permettevano grazie anche al contributo del pastore tedesco “Artur”, di  rinvenire complessivi gr. 160 di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marjuana,  confezionate  in dosi e pronte allo spaccio, oltre a materiale atto al confezionamento e suddivisione in dosi, nonché un proiettile per pistola illegalmente detenuto. Per questo motivo il 29enne e la moglie 35enne, già censita per reati specifici, venivano anche tratti in arresto nella flagranza del reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e deferiti per il reato di detenzione abusiva di munizioni.

Dopo le formalità di rito l’arrestato, su disposizione dell’A.G., veniva associato presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, mentre la moglie veniva posta agli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.