Roma/Cassino – Treni cancellati e gente bloccata per ore sulle banchine. L’odissea dei pendolari

Oltre 6 ore per tornare a casa. C’è chi è arrivato a casa a mezzanotte, chi oltre le 3 con i bus sostitutivi oppure grazie a un passaggio. Questa l’ennesima serata da incubo vissuta dai pendolari della provincia di Frosinone di ritorno da Roma.
I problemi sulla linea ferroviaria Roma-Cassino sono iniziati alle 18 di giovedì a causa di un guasto sulla linea elettrica: treni fatti fermare nelle stazioni intermedie come Colleferro o Morolo, altri cancellati. In tanti sono rimasti bloccati per ore sulle banchine e hanno lamentato la mancanza di informazioni e un servizio di bus sostitutivi non all’altezza del problema.
Problemi anche venerdì mattina con treni che hanno registrato gli oltre 100 minuti di ritardo. La circolazione è tornata regolare intorno alle 10. Con i pendolari che fatto ricorso al Frecciarossa perché non c’erano alternative per raggiungere Roma oltre ai mezzi privati.
A fare il punto sui disagi cronici vissuti sulla linea ferroviaria è il presidente dell’associazione Roma-Cassino Express, Pietro Fargnoli: «Dopo l’interruzione del mese di Agosto (dovuta a lavori di efficientamento della linea), gli utenti della linea Roma-Cassino non hanno mai visto tornare il servizio a livelli di affidabilità dignitosi. La situazione era già insostenibile il 23 settembre quando Trenitalia aveva attribuito la causa dei continui disagi al consumo dei “bordini” delle ruote; ne era seguito un piano che, entro la prima decade di Ottobre, avrebbe assicurato il ritorno alla normalità.
Purtroppo però anche questa settimana è stata costellata di disagi ed imprevisti che hanno esasperato i pendolari già da lunedì 2 ottobre e che, ieri sera, hanno raggiunto l’apice con un guasto alla linea nei pressi di Anagni risolto solo nella tarda mattinata di oggi.
Una situazione sempre più complicata per chi deve raggiungere o tornare dalla Capitale in treno per lavoro o qualsiasi altro motivo. «La gestione dell’emergenza – spiega il presidente Fargnoli – è sempre complicata e capiamo che non possa che arrecare disagi ma, ancora una volta, ci troviamo costretti a sottolineare la mancanza o imprecisione nelle comunicazioni all’utenza: ieri ad esempio i pendolari sono stati costretti ad aggirare due treni bloccati nella stazione di Morolo attraversando i binari al buio e senza alcuna indicazione da parte del personale Trenitalia per raggiungere il piazzale da cui sarebbero partite le navette sostitutive. Stamattina invece è stato preso d’assalto il Frecciarossa diretto a Termini da Cassino perché gli utenti non avevano a disposizione alcuna valida alternativa per raggiungere il posto di lavoro. Il susseguirsi di imprevisti può essere attribuito ad un destino avverso oppure ad una gestione non efficiente della manutenzione, ma ci piacerebbe che fosse la Regione Lazio a far luce sulle cause. Ci piacerebbe – aggiunge il presidente dell’associazione “Roma-Cassino Express” – che la Regione potesse rendicontare a tutta la cittadinanza quale sia stata la percentuale di ritardi sui treni della Roma-Cassino dai primi di settembre fino ad oggi e se sia compatibile con i livelli di qualità previsti dal contratto di servizio».
L’associazione Roma-Cassino Express esortiamo tutti gli u-tenti a richiedere il dovuto rimborso (link https://reclami-e-suggerimenti.trenitalia.com/rimborsi/Anagrafica.aspx), «ma ci chiediamo anche se la Regione abbia già calcolato il valore delle eventuali penali dovute da Trenitalia per questi mesi di disagi», conclude il presidente dell’associazione “Roma-Cassino Express”, Pietro Fargnoli.