Roma – Confiscati immobili di lusso tra la capitale e il fiuggino per 180 milioni: nei guai due imprenditori

40 immobili , uffici di gran  pregio, dislocati tra  Roma, Anzio, Fiuggi, Fiumicino e Bassano Romano , ma anche 20 auto di lusso come Lamborghini, Mercedes e Bmw, ed ancora disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie per un ammontare complessivo di 180 milioni di euro, il tutto oggi entra nelle disponibilità dello Stato dopo che il Tribunale di Roma –  Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, ha disposto la misura della confisca di beni che rientrano nella disponibilità di due fratelli, imprenditori attivi del settore delle costruzioni edili, per i quali è scattata anche  la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per  due anni.

Gli approfondimenti investigativi, eseguiti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma, svolti su delega della locale Procura della Repubblica, traggono origine da una richiesta di ammissione al concordato preventivo di una società edile gravata da oltre 112 milioni di euro di debiti. Dagli stessi è emerso che i due imprenditori avrebbero pianificato operazioni contabili e finanziarie (in gran parte fittizie), volte a rappresentare all’esterno una situazione patrimoniale florida e redditizia, idonea – secondo le accuse – a ottenere agevolmente finanziamenti dagli istituti bancari e, successivamente, a persuadere i creditori della bontà dei piani concordatari adottati.

 Ma non solo   perche gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle fiamme gialle di Roma hanno consentito di tracciare una netta sproporzione tra fonti di reddito lecite, attività economiche esercitate e il grosso complesso patrimoniale posseduto. Non solo, perché successivamente il quadro si è arricchito di altri particolari con  prestanome a cui venivano intestate società risultate tra loro interconnesse e con l’attività imprenditoriale dei due, che nel frattempo erano finiti ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

Il patrimonio per un ammontare di 180 milioni di euro veniva sequestrato   nel dicembre 2021. Oggi a distanza di 18  mesi è scattata la confisca.