Roma – Operazione “Dolce Vita”, sequestri in Ciociaria e nel Pontino

ROMA – 23 MAG – Ammonta a circa 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati alla famiglia Mercuri, di origini calabresi, ma da anni stabilmente a Roma e provincia.

I sigilli sono stati apposti da parte della Guardia di Finanza anche in Ciociaria e nel pontino, oltre che nelle province di Roma, Milano, Livorno e Reggio Calabria.

Tutti beni che i militari della Guardia di Finanza ritengono riconducibili proprio alla famiglia in questione, il cui capostipite è Francesco Mercuri.

I membri della famiglia, già a partire dagli anni 80, hanno numerosissimi precedenti penali e numerose sentenze definitive di condanna per reati contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica.

Nel basso Lazio, in particolare, sono state sequestrate delle auto vendute a soggetti terzi da parte di società riconducibili a questa famiglia.

Il provvedimento, eseguito dalla Compagnia di Frascati, costituisce l’epilogo di complesse indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del “Codice Antimafia”, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma:

per gli inquirenti i membri della famiglia Mercuri sono socialmente pericolosi, in quanto  – sostiene ancora l’accusa – “ sono stabilmente dediti al compimento di attività delittuose avvenute nel corso di svariati anni, in forma associativa e altamente remunerativa”.

Al punto che il loro tenore di vita era elevatissimo. Da qui il nome dell’operazione “Dolce Vita”.

Secondo gli investigatori la famiglia Mercuri nel tempo si è macchiata di reati quali truffe, simulazione di reato, riciclaggio, ricettazione.

Tra i beni sequestrati ci sono tra ville, appartamenti e terreni, 32 autovetture, un’imbarcazione a vela denominata “Ciuciu”, conti correnti, quote societarie.

Dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle dei Castelli in capo ai fratelli Mercuri è emersa la gestione di un noto locale della movida romana, in zona Tiburtina, particolarmente attivo nell’organizzazione di eventi e concerti, anch’esso oggetto del provvedimento di sequestro.

Numerosi  – secondo gli inquirenti – sono  i riscontri sull’altissimo tenore di vita tenuto dai membri della famiglia, frequentatori assidui di esclusivi club in località marittime, spesso raggiunte a bordo proprio della barca a vela “CiuCiu”.