Sora – Sgominata piazza di spaccio: in tre finiscono nella rete dei Carabinieri

Le indagini sono partite nel febbraio del 2020 quando nel centro di Isola del Liri i carabinieri sorpresero un giovane in possesso di una dose di crack. Da questo episodio  partirono   i carabinieri della compagnia di Sora andando a ritroso nei canali di approvvigionamento   dello stupefacente. Pedinamenti, appostamenti e poi intercettazioni   che nei mesi di indagini hanno fornito uno spaccato di quanto fosse estesa l’attività di spaccio tra la città delle cascate , Sora e l’hinterland.  Già nelle fasi iniziali delle indagini i carabinieri intuirono che il tutto si muoveva – stando alle accuse – attorno a   tre soggetti operanti a stretto contatto tra loro.

In particolare i primi due, un 39enne ed un 34enne entrambi di Isola del Liri, quasi sempre insieme, si spostavano per il comune isolano   e Sora dopo aver preso  appuntamenti   con i loro clienti .

Incontri veloci, fugaci, quasi sempre in locali pubblici – bar, pub,   ristoranti – o nelle aree di parcheggio.

 Un saluto veloce, uno scambio al volo tra droga e soldi e poi ognuno per la propria strada.

 Numerosi i   sequestri di modiche quantità di stupefacente eseguiti dai militari in due anni di indagini.

Nelle intercettazioni venivano   fatti commenti sull’elevato numero di clienti e sull’ingente guadagno provento dello spaccio.

Un guadagno che è diventato esponenziale quando i due  decisero di  procedere personalmente a tagliare la sostanza,   utilizzando  prodotti acquistati in farmacia, creando di fatto un mix chimico ancor più pericoloso per chi poi la avrebbe assunto.   Ma era uno espediente – secondo i militari – che permetteva loro di moltiplicare la droga ed i profitti. E così 4 grammi ne diventano 10,  con acquirenti   scontenti ma il più delle volte costretti a   ricorrere a molteplici acquisti per soddisfare la propria necessità fisica.

Durante una cessione nel  novembre 2020 i Carabinieri della Stazione di Isola del Liri li arrestarono   “beccandoli” mentre cedevano una dose  ad un uomo di Sora. E così finirono  ai domiciliari.

Scarcerati, uno dei due tornò ai domiciliari nel giro di poche ore perchè sorpreso   rifornirsi di droga da quello che per gli inquirenti è da considerarsi il terzo uomo, il fornitore della sostanza stupefacente.

Oggi per il terzetto la situazione si complica:  il  GIP ha  disposto  il trasferimento in carcere   per il primo che viene considerato il più attivo del “duo”. Domiciliari per  il secondo  ed      obbligo di dimora   e  presentazione quotidiana alla Stazione dei Carabinieri di Sora per il terzo e ultimo dei soggetti finiti nella rete degli inquirenti.