Non ce l’ha fatta Simone Necci, il 40enne di Anagni, morto dopo una settimana di agonia a Roma dopo aver mangiato una mozzarella che gli aveva bloccato le vie respiratorie.
Era ricoverato al San Camillo di Roma in gravi condizioni. Simone stava pranzando a casa insieme alla moglie e al figlio di 10 anni. Nonostante l’immediato intervento dei familiari con la manovra antisoffocamento prima e dei soccorritori poi, Simone è rimasto privo di conoscenza e la mancanza di ossigeno ha provocato una grave ipossia. Subito è stato disposto il trasferimento prima all’ospedale di Colleferro e poi al San Camillo di Roma. Dove si è spento dopo una settimana di coma.
Una morte che ha gettato nello sconforto tutta la comunità anagnina: Simone Necci era molto conosciuto e stimato in città. A stringersi al dolore della famiglia e del figlio anche la società ASD Frassati Anagni.
«Un uomo dal cuore d’oro, papà di un nostro ragazzo – scrive in un a nota la società – L’assenza di Simone creerà un vuoto nel cuore di tutti noi. Giocheremo ogni partita per te e siamo sicuri che continuerai a sostenerci anche da lassù».
«In momenti come questo, il silenzio e il rispetto si fanno voce della vicinanza di tutta una città che partecipa al dolore dei familiari e degli amici di Simone Necci», il commiato del sindaco di Anagni, Daniele Natalia, a nome dell’intera comunità.