Ardea – Spara e uccide in strada un anziano e due bimbi, poi si ammazza. La cronaca di un’assurda domenica

Una storia che, a raccontarla, non ha alcun senso. Se non quel senso profondo di vuoto e di tristezza nell’apprendere che due fratellini di 5 e 10 anni siano morti mentre giocavano e con loro anche un anziano, che era a spasso sulla sua bicicletta. Tutti e tre uccisi, a colpi di pistola, senza un motivo, ma se anche mai ci fosse stato, nessuno lo saprà mai. Daniel e David Fusinato, 5 e 10 anni, Salvatore Ranieri 84, sono stati uccisi poco prima delle 12 ad Ardea da Andrea Pignani, 34 anni, che poi si è tolto la vita nell’appartamento in cui si era barricato.

            Teatro della vicenda il Consorzio Colle Romito, una città nella città ad Ardea, un complesso di appartamenti e villette, con vigilanza interna, insomma un posto tranquillo. I fatti si sono svolti poco prima di mezzogiorno, quando il 34enne ingegnere informatico ha sparato contro i bimbi e l’uomo in bicicletta, per poi fuggire e rifugiarsi nella sua villetta. Subito sul posto sono arrivati i Carabinieri e gli equipaggi del 118: l’anziano è morto sul colpo, i bimbi poco dopo nonostante i disperati tentativi di salvarli.

            Una volta individuato chi aveva sparato i carabinieri hanno avviato una trattativa, coinvolgendo i reparti speciali GIS e API, ma dall’abitazione non arrivava risposta. Sul posto è arrivata la madre di Pignani, ma nessuno è riuscito a parlare con lui. Alle 16 l’irruzione, con i carabinieri che hanno trovato il cadavere del 34enne in camera da letto: si è tolto la vita con la stessa pistola. I carabinieri stanno ora cercando di ricostruire l’accaduto: smentiscono categoricamente la lite pregressa con il padre dei bimbi, che si trova ai domiciliari, parlando senza mezzi termini di raptus di follia.

            Pignani, che per ore è stato definito come affetto da problemi psichici, in passato aveva minacciato la madre con un coltello, era stato sottoposto a TSO, ma a parte quest’episodio risalente ad un anno fa non era mai stato in cura per disagio psichico. La pistola con cui ha sparato era di proprietà del padre, guardia giurata, morto a novembre scorso.

            Si era parlato anche di denunce nei confronti della famiglia del giovane, reo di comportamenti non consoni ed addirittura di altri episodi inerenti colpi d’arma da fuoco. Circostanza anche questa smentita dai carabinieri che sottolineano come non ci sia alcuna denuncia a suo carico. Resta il dolore dei genitori dei piccoli, la rabbia del padre e lo sgomento dei vicini. Resta l’assurdità di una domenica a cui nessuna indagine saprà dare una spiegazione.