Calcio – Frosinone, lettera aperta del presidente Stirpe

Una lettera aperta a tifosi ed appassionati. Firmata Maurizio Stirpe. E’ questo il metodo con cui il presidente del Frosinone Calcio ha deciso di intervenire nel momento difficile della squadra giallazzurra, soprattutto all’indomani dalla comparsa di striscioni molto eloquenti indirizzati alla società. Fatto questo mai accaduto nei venti anni di presidenza Stirpe.

Il preambolo è tutto dedicato al dispiacere per i risultati, che coinvolge non solo i tifosi, ma anche ogni tesserato. Poi Stirpe ammette che il rischio di un contraccolpo, dopo la retrocessione, era più che probabile, dettato da molteplici fattori. Il primo il mercato condizionato dalle uscite tardive, il secondo la necessità di ricreare una identità, il terzo gli infortuni. “Questo – scrive – solo per dire che è vero che non siamo stati bravi, ma queste situazioni non ci hanno agevolato”.

Poi Stirpe però dice che tutto ciò è risolto e che se tutti, nell’ambiente remeranno dalla stessa parte, si ritroverà la compattezza e con essa i risultati. L’ultima parte è dedicata al respingimento delle accuse e Stirpe lo fa usando le parole dei tifosi. Chiarezza: per il presidente la società è stata chiara, quando lui a giugno disse che l’obiettivo era una salvezza tranquilla, salvaguardando l’equilibrio economico e sfruttando i giovani. “Stiamo seguendo questi principi – scrive il presidente – anche in relazione a questa fase di mercato, particolarmente complessa, dove proveremo a fare il massimo”.

Rispetto: il presidente scrive che forse è la società a doversi rammaricare per la mancanza di rispetto, visto il percorso degli ultimi venti anni, fatto di innalzamento di considerazione e dignità della tifoseria e la costruzione del nuovo stadio. Lealtà: per Stirpe la società non ha mai promesso qualcosa che non ha mantenuto, o abbia agito con disonestà. Poi conclude così: “Da un lato vi confermo il mio dispiacere, dall’altro vi assicuro il massimo impegno per uscire da questa situazione. Solo insieme ce la potremo fare”.