Cassino – 45 anni fa la tragedia della morte di 4 vigili del fuoco

Oggi, 12 luglio, 45°anniversario della tragedia dell’Asbit Supergas nella quale persero la vita quattro Vigili del Fuoco, il sindaco Enzo Salera ha inteso onorarne la memoria deponendo un fascio di fiori al monumento eretto nell’area della loro caserma in via Santa Scolastica.

Ad accompagnarlo la presidente del Consiglio Comunale, Barbara Di Rollo e i consiglieri Edilio Terranova e Rosario Iemma. Sono stati ricevuti dal capo reparto Mario Pirri, responsabile del Distaccamento di Cassino e dai suoi uomini in servizio. Presente alla cerimonia anche l’unico sopravvissuto, Mario Di Giorgio. Solo lui la scampò della squadra di cinque Vigili chiamati a spegnere l’incendio all’Asbit, un capannone di imbottigliamento di bombole di gas nel quartiere San Bartolomeo. In quella tragedia persero la vita anche due civili: il proprietario del capannone e un cliente.

Forse le amministrazioni comunali di allora aspettarono un po’ troppo, ma alla fine il dovuto riconoscimento alle vittime arrivò. In loro onore, in occasione del decennale della tragedia nel 1987 venne eretto un cippo nella vecchia sede di via Casilina, intitolata loro una piazza, “Vigili del Fuoco” appunto, nel popoloso quartiere a sud della città e opportunamente intestata loro, quando si riuscì finalmente a costruirla, la nuova caserma di via Santa Scolastica. Qui, nello spazio esterno dell’edificio, c’è il monumento, dove si è svoltala cerimonia di questa mattina. Sul quale si legge la seguente epigrafe:

“ Alla memoria delle medaglie d’oro al Valor Civile: c.s. Bernardo Germani, c.s. Mario Di Santo, v.p. Antonio Valentino, v.p. Michele Passero, caduti nell’adempimento del dovere, in Cassino, Stabilimento Asbit Supergas12.07.1977”.

Per l’occasione Barbara e Antonella Di Santo, figlie di una delle vittime, hanno fatto pervenire una pianta che è stata deposta anch’essa alla base del cippo marmoreo.

Il primo cittadino, Enzo Salera, all’epoca del fatto luttuoso studentello di scuola media, ha commentato: «Anche se ad un approccio superficiale a taluni alcune celebrazioni potrebbero apparire inutili, non è mai sbagliato il culto della memoria di certe cose, il rinnovare in maniera sobria il ricordo di vittime cadute nell’adempimento del dovere, perché si onorano quelli che non ci sono più e si aiuta a migliorare ciascuno di noi».