Cassino – Fusione Fca-Psa: lettera interna dei due gruppi ai dipendenti. L’accordo è ad un passo

CASSINO – 26 NOV – L’accordo ormai è ad un passo. La fusione tra Fca e Psa – Peugeot sta per diventare realtà con la firma che è attesa nelle prossime settimane. La conferma è arrivata da una comunicazione interna che i due gruppi hanno inviato ai dipendenti. La fumata bianca potrebbe arrivare anche prima di Natale.

Secondo quanto contenuto in questa comunicazione – come riportato dalle agenzie di stampa nelle scorse ore – nelle prossime settimane è attesa la firma di un protocollo di intesa, il cosiddetto Memorandum of Understanding (Memorandum d’intesa). Al lavoro ci sono nove gruppi di lavoro, su finanza, comunicazione, sinergie solo per fare qualche esempio, che coinvolgono un totale di cinquanta persone. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di arrivare alla firma entro Natale.

A guidare tutto il processo che porterà alla fusione sono Doug Ostermann, tesoriere e direttore delle operazioni di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Olivier Bourges, direttore dei programmi e della strategia di PSA.

«Con Olivier abbiamo la grande opportunità di lavorare insieme a un gruppo di persone che operano attivamente per la riuscita del progetto» ha dichiarato Ostermann nella nota ai dipendenti. «FCA e PSA faranno leva su tutte le loro risorse nel settore della ricerca e sviluppo per promuovere un futuro fatto di innovazione.»

“L’energia e il contributo dei membri dei gruppi di lavoro –  ha sottolineato Bourges – sono incredibili, e ci stiamo muovendo rapidamente verso il primo obiettivo: la firma del Momeandum. Abbiamo aperto la strada alla creazione di un nuovo gruppo che occuperà una posizione di leadership a livello mondiale nel settore della mobilità sostenibile per soddisfare le esigenze di ogni tipo di clientela”.

La comunicazione è arrivata poche ore dopo l’assemblea degli industriali dell’automotive italiano riuniti a Melfi, dove era presente anche il premier Conte. Al Primo Ministro è stato ribadito il no alla stretta fiscale sulle auto aziendali perché si rischiano effetti recessivi: il responsabile Emea di Fca, Pietro Gorlier, ha detto che in questo modo si colpirebbero «stabilimenti come Cassino e Melfi mettendo a rischio la produzione di oltre 30 mila vetture destinate all’utilizzo aziendale promiscuo, corrispondenti a un fatturato di oltre 900 milioni.» Lo stesso Gorlier ha, poi, affermato che il 90% degli investimenti del Piano Italia è stato già avviato.