Maria Rosa, Nadia, Irene, Elisabetta, Graziella, Paola e Rosalba, sono solo alcune delle addette alla sanificazione e pulizia della provincia di Frosinone che hanno dato anima e corpo al proprio lavoro durante la pandemia.
La loro testimonianza è stata raccolta dalla Uiltrasporti Frosinone per evidenziare lo sforzo fatto ad ogni livello per sconfiggere il mostro invisibile. Un lavoro ininterrotto, giorno e notte per mettere medici ed infermieri nelle migliori condizioni possibili per sconfiggere il Covid-19.
Per svolgere i propri compiti si sono sottoposte a sacrifici enormi – aggiungono i vertici del sindacato – Primo tra tutti vivere lontano dalla famiglia e dagli affetti, per la paura di essere contagiati e di contagiare i propri cari.
Maria Rosa ricorda la sofferenza dei pazienti, ma anche la gioia della guarigione. Il ricordo indelebile è dell’ultima videochiamata di una madre, malata, a sua figlia.
Nadia fa invece ancora i conti con il peso psicologico che è rimasto come un macigno sull’anima, dopo una esperienza di morte e di paura.
Perche le addette hanno fatto i conti anche con la morte, che vedevano tutti i giorni tra i corridoi degli ospedali dove hanno prestato servizio. I pazienti che si aggravavano in poche ore
Irene ha sacrificato i suoi affetti. Lei ha vissuto da sola per tre mesi, non voleva avere contatti con genitori e parenti per paura di contagiarli.
Elisabetta ricorda quanto la pulizia, l’igiene, la sanificazioni siano importanti ed oggi quanto mai prima. Per questo chiede maggiore rispetto per un comparto che, sottovoce, ha lavorato al fianco di medici e inferimieri.
La vita di Graziella è rimasta stravolta. I ricordi dei giorni in cui il dolore degli altri è stato anche il suo, sono scolpiti.
La paura per Paola è rimasta dentro. La paura per i propri affetti, il timore di essere vettori del virus. La paura di non farcela. Conclude Rosalba, anche lei ciociara, anche lei addetta alla sanificazione degli ospedali frusinati. Ogni sforzo profuso per lei è stato ripagato dai tanti sorrisi rubati, dalle guarigioni, dalla gioia della vita. “È stata dura ma alla fine ce l’abbiamo fatta”