Fila di almeno un chilometro all’esterno dell’ospedale di Frosinone dove è allestita l’unica postazione per i tamponi drive-in in questo sabato. L’appello ad effettuare i tamponi lanciato ieri dalla Asl e rivolto a chi ritorna dalle vacanze, anche se fatte in Italia, è stato ampiamente accolto. Tanto che la asl già ieri, un paio d’ore dopo il primo comunicato, si è vista costretta a fare una precisazione, specificando che l’invito era rivolto solo a chi rientrava dalla sardegna e, in misura minore da Puglia ed Emilia Romagna.
Ma non tutti hanno capito: i social, ancora un volta, si sono rivelati vettori di notizie parziali o incomplete, a volte errate. Qualcuno ha capito che il tampone fosse obbligatorio, qualcun altro che potesse andare a farlo anche se era stato in vacanza solo a Terracina.
Una situazione che si è concretizzata in mattinata: la fila per la postazione drive-in ha costretto la asl a richiamare in servizio anche alcune persone in ferie. Sono state allestite tre postazioni, richiesti altri 300 tamponi. Si ipotizza che in giornata si chiuderà il bilancio dei test effettuati intorno a quota 500, contro i 153 tamponi eseguiti venerdì.
E tra l’altro, tra le persone in fila, solo un quarto circa è stato in Sardegna, ed è quindi l’effettivo destinatario dell’appello rivolto dalla Asl. Molti sono invece di ritorno da vacanze in altre parti d’Italia, Abruzzo, campania, calabria, piuttosto che la vicina provincia di Latina. Tutti senza ricetta, ma i test li stanno eseguendo allo stesso modo.
Interrompere all’una il servizio è stato impossibile, c’è la fila da smaltire. E con questo elevato numero di tamponi, non dovremo stupirci se nelle prossime ore avremo un aumento dei casi.