Il lockdown ha permesso a molti di sperimentare lo smartworking o il lavoro da remoto. Questo però non deve rappresentare un alibi, per fare meno o fare peggio. A dirlo è Federlazio Frosinone. Nel mirino ci sono i centri pel l’impiego della provincia.
Le parole sono chiare , quelle scritte dal neopresidente della federazione Carmine Polito che parla di paralisi dei centri per l’impiego nella provincia di Frosinone. “Le lamentele che quotidianamente giungono alla nostra associazione – aggiunge Polito – ci costringono a denunciare una situazione oramai non più sostenibile per le nostre imprese e per gli stessi lavoratori.”
Una paralisi che si protrae da marzo, da quando cioè a causa del Covid-19, i centri per l’impiego di fatto non sono in grado di erogare i servizi per i quali sono nati (Apprendistato, Sportello Donne, Gestione dei disabili, Tirocini ecc.). ” E – dice il numero uno di Federlazio Frosinone – non basta rispondere, come recitano i cartelli all’ingresso, che tutte le pratiche continuano ad essere regolarmente svolte via mail o via telefono, quando dall’altro capo non c’è nessuno a rispondere.”
Interviene senza mezzi termini anche il Direttore della Federlazio Roberto Battisti che evidenzia anche come per alcuni servizi sia indispensabile una interlocuzione diretta con l’impiegato, possibile attraverso quelle norme anti contagio applicate da settimane in molti settori della quotidianità .
Ferdelazio teme che se non si riescono a favorire spiragli di attività laddove è possibile, allora veramente può diventare difficile immaginare una ripartenza reale per il territorio frusinate.