Dal 1 maggio ci sono nuove regole per le mascherine, che in molti luoghi non sono più obbligatorie. Contraddittoria è stata invece la disciplina relativa ai luoghi di lavoro, specie quelli pubblici, dove non c’è più obbligo, ma raccomandazione. E questo cosa significa? Dove sono raccomandate le mascherine? E quando è consigliato indossarle? In soccorso arriva la circolare del Ministero della Pubblica Amministrazione, che disciplina le diverse fattispecie per i dipendenti pubblici.
La mascherina nei luoghi di lavoro pubblici è raccomandata in primis quando si è a contatto col pubblico, senza idonee barriere protettive. E poi, quando si condivide una stanza con più colleghi, quando si è in presenza di colleghi “fragili”, nel corso di riunioni in presenza, nelle file per la mensa ed altri spazi comuni, oppure in presenza di sintomatologia respiratoria, oltre che negli ascensori.
La mascherina non è invece necessaria quando si lavora all’aperto, quando il dipendente ha una stanza singola oppure in scalinate o corridoi laddove non c’è affollamento o si mantiene una congrua distanza. E per tutti gli altri dipendenti? Quelli del settore privato? Per il settore privato ci sarà un incontro il 4 maggio tra imprese e sindacati per decidere. Attualmente il protocollo anti-Covid negli ambienti di lavoro firmato dalle parti sociali prevede che «in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine». Dopo il 4 potrà essere confermata questa regola o lasciata libertà di scelta alle aziende.