Una scena apocalittica quella che è apparsa domenica mattina agli occhi dei soccorritori, protezione civile e vigili del fuoco intervenuti tra Gaeta e Formia per l’esondazione del torrente Pontone.
Si è temuto il peggio, il corso d’acqua è straripato portando via con sé tutto ciò che incontrava lungo il cammino: detriti ma anche piccole imbarcazioni che hanno poi occluso la foce nei pressi di Vindicio.
Lì, complice un vento di scirocco che spirava da sud, l’acqua invece che defluire verso il mare, tornava indietro allagando tutto ciò che incontrava nel cammino. Campagne, scantinati, ma anche abitazioni a piano terra e fino al primo piano. Decine le famiglie che hanno preferito lasciare la propria casa, a scopo precauzionale, aspettando che l’emergenza rientri.
D’altronde tra Gaeta e Formia il torrente Pontone ha già fatto una vittima: nella notte di ognissanti nel 2012 , portò via con sé il corpo di un’anziana, trovato poi solo a distanza di giorni.
I vigili del fuoco e la protezione civile sono state impegnate sul posto dalla prima mattinata. La forza maggiore è stata impiegata a ridosso del torrente Pontone dove si è registrata la maggiore criticità ma erano tanti i fronti che richiedevano l’intervento dei soccorritori.
A Formia, a pochi passi dall’ospedale dono svizzero, è esondato il rio fresco, invadendo la zona circostante e rendendo le strade impercorribili.
Allagamenti anche a Gianola e a Minturno dove però i danni sono stati esigui , rispetto al disastro provocato ancora una volta dal Pontone.
Solo qualche giorno fa è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale il bando per la messa in sicurezza definitiva di parte del torrente, grazie ad un finanziamento interministeriale per oltre 10 milioni di euro. Ma i lavori partiranno solo nel 2021.