E’ partita la conta dei danni all’indomani dell’incendio che intorno alle 10 di mercoledì ha devastato il tetto della struttura ed il piano sottostante, nel quale si trovano i laboratori della facoltà di agraria dell’università della Tuscia . Mentre la procura di Viterbo ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti ed ha disposto una consulenza per capire la natura e le cause del rogo, 24 ore dopo le fiamme l’ateneo si è mobilitato per stilare un primo inventario di ciò che è andato distrutto.
Anni ed anni di ricerche di centinaia di studenti ma anche interi laboratori ed aule
“È un giorno triste: per la nostra struttura, per le ricerche, le tecnologie e le attrezzature che andranno rico-struite, per la memoria materiale che quel luogo rappresentava. – sottolinea Stefano Ubertini, Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia. La notizia più importante – evidenzia il rettore – è che tutti sono riusciti a mettersi in salvo senza conseguenze. Il piano di evacuazione ha funzionato, grazie alla prontezza e alla pro-fessio-nalità del nostro personale e al comportamento esemplare della nostra comunità studentesca “
Intanto è stata a partire da giovedì la sospensione delle attività didattiche e amministrative di tutti gli istituti scolastici pubblici e privati, di ogni ordine e grado, situati entro un raggio di un chilometro dall’edificio universitario avvolto dalle fiamme. Il ritorno alla normalità è previsto nei prossimi giorni mentre già si lavora pensando al futuro, pensando a come rimettere in moto nel piu breve tempo possibile un luogo simbolico per la Università, – come ha sottolineato Ubertini – custode di anni di storia, ricerca e innovazione.