Due insospettabili coniugi originari della provincia di Frosinone – lei di 58anni docente presso un noto istituto superiore del capuologo ciociaro, lui di 60, imprenditore agricolo – alla testa di una remunerativa casa d’appuntamenti a Terracina e a Sabaudia. Li ha individuati ed arrestati gli agenti del commissariato di Polizia di Terracina che, nell’ambito dell’operazione “Maitresse”, hanno eseguito altrettante misure cautelari che, richieste dal procuratore aggiunto Carlo Lasparenza , sono state emesse dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese. Le accuse mosse nei riguardi della coppia insospettabile ciociara sono pesanti: concorso nel favoreggiamento della prostituzione per aver messo a disposizione di due villette di giovani ragazze straniere, attraverso una paga giornaliera oscillante tra i 50 e i 100 euro, per esercitare il mestiere più antico del mondo. L’insegnante di economia e l’imprenditore agricolo della provincia di Frosinone hanno pensato bene di affittare accoglienti e confortevoli mini appartamenti di proprietà anziché ai tradizionali turisti a centinaia di ragazze protagoniste di una nuova forma di prostituzione, definita molto itinerante, per attrarre, in considerazione della stagione balneare, i rispettivi clienti sulla scorta della novità inaugurata lungo il litorale pontino. Gli inquirenti hanno dovuto raccogliere alcuni indizi per smascherare questo giro di sfruttamento,il primo dei quali è stato il rinvenimento, presso l’abitazione di residenza dei due coniugi, di un’agendina – duplicata sulla rubrica del telefonino delladonna – contenente i numeri di telefonini delle prostitute. Ma c’era un’organizzazione alla base di questa illegale attività, dai tassisti a semplici factotum in grado di andare a fare la spesa. Uno di questi è stato un uomo di 65 anni di Fondi: faceva da palo per allertare le prostitute in caso di arrivo della Polizia. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno evidenziato la disinvoltura e la spregiudicatezza dei due incensurati coniugi ciociari che, anche dopo avere appreso di essere oggetto d’indagine, hanno continuato nella loro illecita attività nella convinzione di poter riuscire a farla franca.